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Non si può morire così...
Stefano Frapporti era un muratore di 48 anni. Il 21 luglio 2009 andava in giro in bicicletta quando è stato fermato da due carabinieri in borghese per un'infrazione stradale. Portato in carcere perché sospettato di spaccio non uscirà mai vivo dalla cella.

Questo blog nasce dalla volontà della famiglia di ottenere chiarezza su quel che è successo a Stefano e per chiedere che venga fatta giustizia.



ASSEMBLEA PUBBLICA TUTTI I MARTEDI' DALLE 20.00 ALLA SEDE DELL'ASSOCIAZIONE "STEFANO FRAPPORTI" IN VIA CAMPAGNOLE 22.

sabato 10 luglio 2010

Stefano "Cabana" Frapporti - 1° anniversario

10 commenti:

  1. Buongiorno.

    Spero di non apparire indelicato o presuntuoso (non lo voglio essere, e se a qualcuno sembra che io lo sia, chiedo scusa), ma davvero la totale e assoluta mancanza di commenti sul blog non la capisco: è come se nessuno avesse nulla da dire, da condividere, da partecipare agli altri.

    Magari tutti gli amici e i solidali sono impegnati in mille attività e non hanno tempo di postare commenti: è possibile.

    Ma tuttavia questo silenzio continua a restare inquietante.

    E sarà destinato a rimanere tale: se nessuno commenta, nessuno nemmeno leggerà queste righe.

    Va bene ugualmente. A mercoledì.

    Grazie, ciao.

    Michele

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  2. Niente: nessun commento, nessun intervento, nessuna risposta.

    Saranno il caldo, le ferie, il lago, la montagna, il niente da dire e da sentire?

    Sarò mica l'unico rimasto a lavorare e con qualche cosa di dire e da ascoltare?

    Non so.

    Con un minimo di tristezza, ciao.

    Michele

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  3. Bene: eravamo in settanta, mercoledì. Pochi? Molti? Troppi? Mancava qualcuno? C'era qualcuno che non doveva esserci?

    Ecco le prima domande, le prima di migliaia. Io credo che eravamo pochi, molto pochi, troppo pochi.

    E di fronte a una tragedia gravissima - oggettivamente gravissima - come quella di Stefano, settanta persone per una città come Rovereto sono poche.

    Perchè così poche? Perchè non ho visto in piazza tanti, ehm ehm, "compagni" di vent'anni fa e che sono sicuro che ancora non sono arrivati a votare Lega o Berlusconi o Forza Nuova?

    Ecco: dov'erano, queste persone che mancavano? Perchè sono rimaste a casa?

    Cattiva organizzazione? Poca pubblicità? Gestione "politica" della vicenda di Stefano Frapporti errata? Forse che il connubio "hashish + anarchici" (connubio facilmente spacciabile dall'informazione ufficiale) ha tenuto lontane molte persone?

    Ecco, io direi che un blog serve soprattutto a discutere di questo: perchè una vicenda che ha avuto risonanza ben oltre Rovereto riesce a radunare, nel primo anniversario della morte di Stefano Frapporti, solo settanta persone?

    Michele

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  4. Cari amici,

    c'è qualche anima buona che mi spiega perchè in questo blog non interveniene mai nessuno? Non vi pare una cosa assurda che in un blog ci sia il silenzio totale e assoluto?

    Se qualcuno mi legge, mi può dare un cenno, almeno per pietà umana?

    Grazie.

    Michele

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  5. Michele caro, questo blog è stato aperto per dare visibilità, anche se talvolta limitata, alle iniziative proposte dall'Assemblea, il nostro consueto incontro settimanale è il luogo e il mezzo, che preferiamo per discutere tra noi ,abituali e non. Scrivere in un blog, richiede tempo e non tutti di noi hanno il computer . Comunque, visto che noi roveretani abbiamo la possibilità di incontrarci e che magari tu non abiti in zona, se hai qualcosa da dire,fallo pure, vedrai che troveremo il modo di risponderti.
    Con simpatia e non per pietà umana

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  6. Cara Anonima/Caro Anonimo,

    grazie per la risposta: verrà da nevicare?

    Credo che il vostro incontro settimanale sia un'ottima cosa: l'unico problema è che ci può essere qualcuno che non vi può partecipare. Io, ad esempio, non abito a Rovereto e mi riesce difficile partecipare alle vostre riunioni.

    Inoltre sul blog non è riportato, nemmeno per sommi capi, il risultato delle vostre discussioni: quindi, se non ho capito male, o si viene di persona o si tace.

    Meraviglioso! Un vero uso moderno e intelligente del blog. Che poi non tutti abbiano un PC è vero, mio nonno infatti non ce l'ha, ma c'è però un sacco di gente che ne possiede uno: possibile che a nessuno mai - dicasi nessuno e dicasi mai - viene in mente di intervenire sul blog?

    Cara Anonima/Caro Anonimo, la vicenda di Stefano Frapporti non è un "affaire roveretano": è una tragedia italiana e come tale va trattata. Il fatto che vi raduniate voialtri fedelissimi è encomiabile, ma è un po' pochino: infatti la settimana scorsa a Rovereto eravamo in forse settanta persone, una miseria.

    Se pensi alla gravità della morte di Stefano Frapporti, intendo: settanta persone sono forse solo amici e parenti, e neanche tutti. Io c'era, e secondo me mancava un sacco di gente che avrebbe dovuto esserci, e non mancava perchè era a Riccione.

    Se ho qualcosa da dire, mi dici. Certo, e l'ho anche scritto: credo che la "gestione politica" della vicenda non sia stata delle migliori. La dimostrazione matematica di ciò sono, appunto, quelle settanta persone sperdute e intossicate dal traffico serale roveretano.

    Forse ci volevano iniziative più visibili, forse bisognava coinvolgere gruppi e associazioni, forse bisognava incazzarsi di più: non so, allo spettacolo teatrale il teatro era pieno, però in piazza eravamo in settanta.

    Poi, certo, criticare è facile e agire è difficile e voi avete - ed è molto - tenuto in vita questo movimento per un anno, finora: ma sempre in settanta eravamo, mercoledì scorso, e scusate se torno sempre lì, perchè è quello - per me - il vero nodo della questione.

    Ma sono chiacchiere inutili: come tu stesso/stessa mi confermi, il blog serve solo per un minimo omeopatico di pubblicità e nessuno leggerà queste righe. E se qualcuno le leggesse, non avrebbe tempo per rispondere o per ribattere.

    E' possibile. Io ci ho messo cinque minuti, a scrivere queste righe, ma - chissà - magari oggi cinque minuti sono un lusso per pochi.

    Grazie e auguri, caro/cara Anonimo/Anonima: ci vedremo in quaranta, l'anno prossimo, e poi Stefano Frapporti diventerà un Salvatore Marino o un Francesco Badano, illustri sconosciuti, sebbene martiri italiani.

    Michele

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  7. Io ho saputo dell'accaduto mentre ero all'estero, sono rientrato in città ho letto i quotidiani e mi sono fatto spiegare da alcuni. Mantenere viva la memoria sul fatto è importante, come è evidente la necessità di SLEGARE questo volontà da persone e eventi vicini ai centri sociali.

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  8. Sono d'accordo. Capita troppo spesso che partiti e centri sociali si approprino di queste vicende, a scopi puramente politici.
    Bisognerebbe rimanere imparziali ed indipendenti. Questa è vita, morte, non politica.

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  9. NEL SILENZIO LO STATO UCCIDE

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  10. Esattamente 2 anni fa.
    Noi non dimentichiamo.
    Saluti da Roma.

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