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Non si può morire così...
Stefano Frapporti era un muratore di 48 anni. Il 21 luglio 2009 andava in giro in bicicletta quando è stato fermato da due carabinieri in borghese per un'infrazione stradale. Portato in carcere perché sospettato di spaccio non uscirà mai vivo dalla cella.

Questo blog nasce dalla volontà della famiglia di ottenere chiarezza su quel che è successo a Stefano e per chiedere che venga fatta giustizia.



ASSEMBLEA PUBBLICA TUTTI I MARTEDI' DALLE 20.00 ALLA SEDE DELL'ASSOCIAZIONE "STEFANO FRAPPORTI" IN VIA CAMPAGNOLE 22.

mercoledì 6 ottobre 2010

"Di carcere si muore: Mirco è morto nel carcere di Belluno"

Mirco Sacchet, di 27 anni, è morto domenica 26 settembre nel carcere di
Baldenich (Belluno) dove stava scontando una pena di 2 anni.
Mirco non lo conoscevamo personalmente e non abbiamo idea del perché si
sia tolto la vita a pochi mesi dalla scarcerazione. Ma i forti dubbi dei
familiari e di chi lo conosceva ci bastano a considerarlo una vittima di
un sistema inumano e mortifero che ci rifiutiamo di considerare
“normale”.
Mirco è la 51esima persona che si toglie la vita in un carcere italiano
dall’inizio dell’anno. 180 i tentati suicidi!
Pochi giorni fa a Baldenich un ragazzo ha ingoiato un tagliaunghie per
protesta, e il 14 agosto un altro si è cucito la bocca perché non gli
curavano una gamba…
Nelle fatiscenti carceri italiane sono detenuti quasi 70000 prigionieri
a fronte di nemmeno 45000 posti, i percorsi di reinserimento sociale
sono pressoché inesistenti e l’assistenza sanitaria scarsissima.
BALDENICH NON FA ECCEZIONE: E’ UNA MERDA COME TUTTI GLI ALTRI!

La cosa allucinante è che i reati perseguiti più severamente sono
quelli che più hanno a che fare con cause profondamente sociali: è
evidente che il carcere assomiglia sempre più al “nuovo” programma
sociale previsto per i poveri.
Gran parte dei detenuti infatti sono dentro per reati di poco conto:
povera gente che qualche cambiamento legislativo farebbe uscire subito.
Il 27% dei detenuti è composto da tossicodipendenti. Il 38% da immigrati
senza documenti.
Facciamo un esempio: abolendo la legge Fini-Giovanardi sulle droghe e
la Bossi-Fini sull’immigrazione uscirebbero subito 2/3 dei prigionieri!
Altro che grandi criminali da cui difendere la società!

Noi vogliamo ascoltare le grida che vengono dal carcere, essere
solidali con chi dentro il carcere protesta per condizioni più vivibili.
Il problema non si risolve certo costruendo nuove carceri. Per invertire
questa tendenza ad una società sempre più carceraria è necessario
lottare tutti. Dentro come fuori.

*Solidarietà con i detenuti*

desideranti
desir@bastardi.net