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Non si può morire così...
Stefano Frapporti era un muratore di 48 anni. Il 21 luglio 2009 andava in giro in bicicletta quando è stato fermato da due carabinieri in borghese per un'infrazione stradale. Portato in carcere perché sospettato di spaccio non uscirà mai vivo dalla cella.

Questo blog nasce dalla volontà della famiglia di ottenere chiarezza su quel che è successo a Stefano e per chiedere che venga fatta giustizia.



ASSEMBLEA PUBBLICA TUTTI I MARTEDI' DALLE 20.00 ALLA SEDE DELL'ASSOCIAZIONE "STEFANO FRAPPORTI" IN VIA CAMPAGNOLE 22.

martedì 27 aprile 2010

domenica 18 aprile 2010

Un fatto poco normale

Da otto mesi a Rovereto (Trento) sta accadendo. Persone diverse tra loro – per idee, per esperienze, per percorsi di vita – s’incontrano ogni settimana, accomunati da qualcosa di semplice e apparentemente poco normale. Una volontà, un sentimento, un impegno che stanno tutti in queste parole: “Non si può morire così”.
In fondo la morte di Stefano Frapporti, ucciso da un arresto il 21 luglio 2009, a Rovereto, avrebbe potuto cadere nel silenzio e nell’indifferenza generali, come un tragico lutto privato. Purtroppo le ingiustizie, i soprusi, le sopraffazioni sono fatti normali, tremendamente normali. E normale è rassegnarsi. “Cosa posso farci io?”, ci si chiede, e in questa domanda spesso la coscienza, sola di fronte alla normalità del mondo così com’è, rinuncia a se stessa. ...

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Avviso importante

Abbiamo saputo di alcune iniziative prese in nome di Stefano Frapporti, tra cui una raccolta di fondi via internet, che non c’entrano nulla con l’assemblea dei familiari, amici e solidali di Stefano Frapporti.
Noi non abbiamo avviato alcuna raccolta fondi via internet.
Per evitare confusioni e speculazioni, le iniziative dell’assemblea sono quelle pubblicizzate dal blog frapportistefano.blogspot.com, a cui nel dubbio rinviamo per conferma.
Diffidiamo chiunque dallo speculare sulla morte di Stefano.