LA MORTE DI STEFANO FRAPPORTI:
UN PROBLEMA DI TUTTI
Continua la mobilitazione per ribadire che la morte di Stefano 'Cabana' Frapporti non passerà nel silenzio.
Sempre più persone lo stanno ripetendo: "Non si può morire così". Stefano è stato ucciso da un arresto (oltretutto illegale, secondo gli avvocati). Durante le iniziative di piazza e le assemblee pubbliche che si susseguono da più di un mese in tanti sono passati dallo sgomento a una diversa consapevolezza. Quello che è accaduto a Stefano poteva o potrebbe capitare a tanti altri. Non è né una tragedia privata né un caso isolato. Solo negli ultimi sei mesi, secondo dati ufficiali, ci sono stati cento morti nelle carceri italiane (65 archiviati come suicidi, 35 per "cause non accertate"). Le testimonianze di violenze perpetrate dalle forze di polizia si accumulano. Più in generale assistiamo a un clima di pesante attacco alle libertà individuali e collettive e a un crescente potere affidato alle forze dell'ordine. S'inganna chi pensa che la faccenda riguardi sempre qualcun altro (ricordate la poesia di Bertol Brecht "Prima vennero a prendere gli zingari..."?).
A morire questa volta è stato un muratore incensurato di 49 anni.
La difesa della nostra vita e della nostra libertà non possiamo delegarla.
Per Stefano.
Per tutti.
ASSEMBLEA PUBBLICA OGNI LUNEDI' ore 20.00
GIARDINI PERLASCA - ROVERETO
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MARTEDI' 15 SETTEMBRE ore 20.30
SALA DELLA FILARMONICA - ROVERETO
Dalla legge Reale al pacchetto sicurezza: come difendersi dai difensori?
Conferenza-dibattito con l'avvocato Giuseppe Pelazza di Milano
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VENERDI' 18 SETTEMBRE ore 20.00
GIARDINI PERLASCA - ROVERETO
Buffet-concerto a sostegno delle spese legali della famiglia di Stefano
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LUNEDI' 21 SETTEMBRE ore 18.00
da PIAZZA LORETO - ROVERETO
CORTEO
A DUE MESI DALLA MORTE DI STEFANO
"Non si può morire così"
familiari, amici e solidali di Stefano
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