LIBERTA’ E SICUREZZA: ma per chi?
Il Comitato Verità e Giustizia per Aldo Bianzino, promuove due giorni di confronto e riflessione su carcere e sicurezza, proibizionismo, informazione e ruolo dei mass media nella creazione dello stigma, il 25 e il 26 giugno 2010
25 Giugno 2010, ore 17.00 Sala della Vaccara, Piazza 4 Novembre, Perugia
Incontro con i familiari e i comitati delle vittime della violenza di Stato
Partecipano: i familiari e il Comitato Verità per Aldo Bianzino, i familiari di Stefano Cucchi, Assemblea dei parenti, amici e solidali di Stefano Frapporti, Don Andrea Gallo, Comitato "Amici di Alberto Mercuriali", Cristina Gambini, sorella di Luca, morto nel reparto S.P.D.C. di Perugia, Checchino Antonini - Giornalista di Liberazione.
25 Giugno 2010, ore 22.30 Centro Sociale Ex-Mattatoio, Via della Valtiera, Ponte San Giovanni, Perugia
Serata benefit: Reggae DanceHall con One Love hi Powa e concerto dei
Rocco Reggae
26 Giugno 2010, ore 9.30 - 17.00 Casa dell'associazionismo, Via della Viola n°1, Perugia
Una Giornata di riflessione e approfondimento su carcere, sicurezza, proibizionismo, informazione
ore 9.30 - 11.00 Focus 1: Istituzioni Totali - Carceri - Psichiatria
Partecipano:
Nicola Valentino - editrice Sensibili alle foglie
Stefano Anastasia - Ass. Antigone e Forum Droghe
Operatori del C.A.B.S. (Centro a Bassa Soglia)Perugia
Giuseppe Tarallo - Comitato Verità e Giustizia per Francesco Mastrogiovanni
Coffee Break
ore 11.30 -13.30. Focus 2: Informazione “dopata”- il ruolo dell'informazione nella creazione dello stigma e dell'insicurezza
Partecipano: Guido Blumir - Sociologo e pres. Comitato Libertà e Droga
Anna Pizzo - Carta
Comitato "Amici di Alberto Mecuriali"
Luca Cardinalini - Giornalista
Pausa Pranzo
ore 15.00 - 17.00. Focus 3: Buone pratiche di riduzione dei rischi e di autodifesa da abusi, repressioni e pestaggi
Partecipano: Max Lorenzani - Livello 57 - Alchemica
Osservatorio Antiproibizionista Pisa
Elia de Caro - Avvocato
Sportello Legale - Roma
Alessandro Mefisto Buccolieri - Million Marijuna March
Alberto Sciolari - Pazienti Impazienti Cannabis
26 Giugno 2010, ore 18.00 Partenza Piazza Partigiani, Perugia
Manifestazione contro le violenze di Stato
Clicca qui per il sito "Verità per Aldo"
giovedì 24 giugno 2010
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A nome anche di altre famiglie di vittime, qui a Trieste, esprimo tutta la nostra solidarietà ai famigliari di Stefano Frapporti.
RispondiEliminaAnche a Trieste si susseguono orrori.
TRIESTE, CITTA' DA COMMISSARIARE.
Riccardo Rasman: dieci uomini dei servizi di protezione irrompono nel suo alloggio con le conseguenze che tutti possono vedere? Anziani sequestrati dai carabinieri e reclusi nei centri di salute mentale perchè giudice tutelare e psichiatri decidono di sottoporli ad amministratori di sostegno? i cui abusi emergono a valanga? Bambini in allattamento strappati ai genitori e fatti scomparire? Un numero di minori istituzionalizzati pari a tutto il resto d'Italia? Morti bianche occultate dal dipartimento di salute mentale? Persone private dei mezzi di sussistenza da operatori dei centri di salute mentale si tolgono la vita occultandone la causa? Le famiglie delle vittime intimidite e perseguitate? MA DOVE SIAMO?
- sugli abusi dei giudici tutelari e amministrtatori di sostegno:
(http://www.iltuono.it/A2010/10-07-10.pdf)
- appello di Margherita Hack per una bambina sequestrata:
http://www.aipsimed.org/category/keywords/margherita-hack
- Riccardo Rasman: uccidere impunemente - alla Corte Europea di Giustizia
http://www.youtube.com/watch?v=E2hOP_xzm8w
- chi ha visto Giulio?
http://www.youtube.com/watch?v=6c7pIpe2Jog
Qui ci ammazzano i figli. Questa è l’Italia che siamo condannati a vivere. Ammazzano i nostri figli, e con loro anche noi. A Trieste mio figlio, Giulio Comuzzi, lavorava con i leggendari psichiatri quel giorno; nessuno, ripeto, NESSUNO ha mai voluto dirci cosa gli è successo, cosa gli hanno fatto.
RispondiEliminaRiccardo Rasman; saluta i genitori e un’ora dopo muore massacrato dentro casa sua da dieci fra vigili del fuoco e poliziotti. Ma il tribunale decide che NESSUNO debba pagare un giorno di prigione.
Cosa fanno le autorità? Indagano noi. Perchè? Perchè guai se alziamo la voce. Io sono stato trascinato in tribunale da LORO. Sono LORO che hanno potuto farmi convocare da un giudice in pochi giorni; io dopo tre anni non ho nessuna notizia delle mie denunce. Sono IO che continuo ad essere indagato, perseguitato. Come continuo a vedere con i miei occhi la persecuzione alla famiglia Rasman. Sono le VITTIME che vengono perseguitate.
L’anno scorso un giornale ha fatto un reportage sui soprusi gravissimi che una maestra e sua figlia hanno subito dagli psichiatri, qui a Trieste. Ebbene, i politici hanno organizzato una grandiosa manifestazione e una campagna di stampa; ma non per solidarietà alle vittime, bensì per LORO, per gli autori dei soprusi. E’ stato UN LINCIAGGIO DELLE VITTIME.
A Trieste le istituzioni strappano i bambini dalle braccia delle mamme che li allattano, e spariscono per sempre, non si sa dove. E il tribunale? Ma è lo stesso TRIBUNALE che fa questo!
MA DOVE SIAMO? DOV'E' CHE VIVIAMO? IL PARLAMENTO DOV'E? IL PARLAMENTO COSA FA?
Dobbiamo essere uniti, perchè la sorte subita dai nostri figli ci rende fratelli e sorelle.E da soli ci schiacciano.